Progetto di lungometraggio cinematografico in cerca di sviluppo.
Il team di lavoro è composto da Anita Luz Berman, Camilla Campanelli e Benedetta Mori. Da un'idea di A. Baldini.
Genere: drammatico, coming of age, erotico
Sinossi:
EVELYN (20) è una cenerentola punk che sfoga nel sesso le proprie frustrazioni. Vive in un campo caravan alla periferia d’Europa e lavora nell’autolavaggio di CARLA (50), sua madre, una donna avida e alcolizzata che lucra in segreto sui suoi frenetici incontri. Evelyn lo scopre in giorno come tanti, quando si trova a rifiutare del sesso orale a un uomo di mezza età particolarmente insistente. Si ribella: inizia a rubare dagli incassi e coglie l’occasione di fuggire con THEO (25), brusco principe azzurro insieme al quale, per la prima volta, sente di poter credere nell’amore, in un'esistenza senza scossoni. Ma proprio quando questa nuova vita inizia a ingranare, una gravidanza inaspettata la travolge. Vecchi demoni la trascinano nei suoi abissi più oscuri: risorgerà solo mandando in cenere il passato.
Prova di scrittura individuale, sequenza di apertura:
1 EST./INT. AUTOLAVAGGIO, PIAZZALE/GABBIOTTO - GIORNO
Il cielo è bianco e pesante, come nelle peggiori giornate d’inverno. In un paesaggio da periferia industriale, si distingue un autolavaggio in apparente stato di abbandono. Poco lontano, panni stesi ad asciugare e alcune roulotte dalla carrozzeria rósa dalla ruggine. Auto e camion sfrecciano rumorose sulla vicina superstrada. Ciuffi di gramigna crescono ostinati tra le crepe del cemento e si agitano al loro passaggio.
EVELYN (25), il corpo minuto da adolescente, jeans stretti e un piumino nero aperto su una t-shirt scollata, passa una spugna insaponata sul parabrezza di un furgoncino bianco. Come sentendosi osservata dall’UOMO (45, barba, pile verde militare) seduto nel veicolo, gli rivolge uno sguardo cupo e intenso da dietro i lunghi capelli neri e scompigliati.
CARLA (50), una donna in forte sovrappeso, l’espressione accigliata e una pelliccia sintetica sulle spalle, è seduta su una sedia a rotelle nel gabbiotto poco distante. Fuma avidamente una sigaretta senza staccare gli occhi dai fianchi esili di Evelyn. Davanti a lei, sul tavolo sbeccato e sporco, un posacenere stracolmo.
Fuori, l’uomo abbassa il finestrino.
UOMO
Quanto ti devo?
Evelyn è davanti a lui, le braccia molli lungo i fianchi.
EVELYN
Dieci.
Evelyn strascica le "c". Ha un buffo accento di bambina. L’uomo solleva il bacino, cercando il portafogli nella tasca posteriore. Lo sguardo di Evelyn indugia sul cavallo dei suoi pantaloni.
2 EST. AUTOLAVAGGIO, RETRO - GIORNO
Evelyn, il viso contro un muro di cemento grezzo, ansima con un filo di voce, gli occhi aperti e vuoti come quelli di una bambola. L’uomo dal pile militare la spinge contro la parete tenendola per la nuca e la possiede da dietro.
Il clacson di un tir, una folata di vento.
Evelyn fuma a testa bassa, le braccia incrociate e i capelli a nasconderle il viso. Adesso si è chiusa il piumino. L’uomo si accende una sigaretta. Tenendola stretta tra i denti scuri e poco curati, prende di nuovo il portafogli dalla tasca posteriore. Lo apre.
EVELYN
(alza la testa, fredda)
Non sono una puttana.
UOMO
(imbarazzato)
Scusami, io...
EVELYN
(con lieve rotacismo)
Tranquillo.
Evelyn gli rivolge un piccolo sorriso di circostanza, spegne la sigaretta con il piede e si allontana. L’uomo rimette in tasca il portafogli e la segue con lo sguardo fin quando scompare dietro l’angolo della costruzione.
3 INT./EST. AUTOLAVAGGIO, GABBIOTTO/PIAZZALE - GIORNO
Evelyn entra a passi lenti e molli nel gabbiotto. Posa sul tavolo alcune banconote stropicciate, in tagli da 10 e 20 euro.
CARLA
Dove cazzo eri?
EVELYN
A fumare.
CARLA
A fumare... A fumare! Lo so io
dove cazzo eri, a fare la troia.
EVELYN
(accennando al denaro)
Certo, infatti sono soldi delle
marchette quelli.
CARLA
(uno scatto in avanti)
Sì!
EVELYN
(strafottente)
Brava allora, ti accorgi di tutto, una
sensitiva sei.
CARLA
(rumina tra sé)
Puttana, puttana!
(urla)
Vedi di farla finita sai, che
come ti ho messo al mondo ti ci
tolgo, hai capito? Hai capito?
Evelyn scoppia in una breve risata. Si volta, prende le sigarette dalla tasca del piumino e si dirige all’uscita.
CARLA
Dove vai? Parlo con te, stronza!
EVELYN
(senza voltarsi)
A battere.
La donna, quasi ruggendo dalla rabbia, con un colpo di reni indietreggia con la sedia a rotelle. Apre con forza un cassetto della scrivania e ne estrae una bottiglia di vodka di qualità scadente. Ne versa due dita in un bicchiere di plastica gialla, le manda giù in un sorso. Il liquido le lascia le labbra bagnate. Stringe gli occhi e li riapre: anch’essi sono umidi e arrossati. Si versa un secondo bicchiere e lo trangugia rapidamente. Lo sguardo nel vuoto, dà un colpo al bicchiere e lo getta a terra. Un altro colpo di reni: indietreggia e fa manovra con la carrozzella. Infila le maniche della pelliccia e si avvia verso la porta lasciata aperta da Evelyn.
Fuori, la ragazza fuma guardando il via-vai delle auto sulla superstrada. Carla la raggiunge alle spalle e la afferra per un braccio.
CARLA
Chi cazzo ti credi di essere?
Evelyn la ignora, continua a fumare. La donna le lascia il braccio con stizza, indietreggia a prendere slancio e le va addosso con la carrozzina. La ragazza si scansa e tira una nuova boccata.
EVELYN
Smettila, eh.
Carla, furente, si avvicina di nuovo e con tutta la forza di cui è capace le tira un calcio nello stinco. Evelyn lascia cadere la sigaretta e con un gemito si piega in avanti a coprire la gamba. La madre ne approfitta: la prende per i capelli e con l’altra mano inizia a colpirla sulla testa e sulla schiena.
EVELYN
Oh basta! Basta, mamma! Basta!
Evelyn si protegge come può con le braccia, la madre la strattona sempre più forte per i capelli e, schiumando di rabbia, le intima:
CARLA
Non ti difendere! Maledetta
troia... Non ti difendere! Serpe,
serpe! Maledetta... Infame!
Un’auto esce dalla superstrada e si dirige verso l’ingresso del lavaggio.
Carla allunga la testa in direzione del nuovo cliente, si ferma. Poi, senza dire una parola, si allontana.
EVELYN
Sei solo gelosa... che a te non
ti si scopa più nessuno!
Evelyn tira su col naso, moccio, sangue e lacrime di rabbia. Poi, con un unico gesto se lo strofina e scosta i capelli dal viso, prima di avvicinarsi alla vettura.
Commentaires