da un'idea di Benedetta Mori, Lorenzo Burrelli e Antonio Paradossi
scritto da Benedetta Mori
1 INT. - SALA, BAR REWINE - NOTTE
ALBERTO PIATTI (31, giacca blu, camicia aperta) beve l'ultimo sorso del suo whisky. Posa il bicchiere sul bancone.
ALBERTO
Vedi Cozzina, io c'ho una debolezza sola: i vizi. Che ci devo fa. Non ho
mai fatto male a nessuno io. E lo sai
perché? Te lo dico io perché! (prende del denaro dal taschino)
Li vedi questi qui? Quant'è... Un
trentino. Quando c'hai questi qui non
c'è bisogno di fa male a nessuno. A
nessuno! Dico... Non me lo dai? Ti do
di più! La gente te la compri, hai
capito? Te la compri la gente. (una pausa, prende il bicchiere)
Dammene un altro. Oh, Cozzina, m'hai
sentito? Another one! Me lo dai?
Il barista COZZINA (31, faccia da bravo ragazzo) lo guarda con tenerezza. Sospira. Si gira e si allontana. Alberto brontola una bestemmia, abbassa la testa e saggia quel che resta nel suo bicchiere. Si schiarisce la gola sonoramente. Passa una mano sul bancone e avvitandosi sullo sgabello si gira verso il locale. Il bar è semivuoto: ai tavoli solo un paio di COPPIE che chiacchierano davanti ai drink quasi finiti. Le loro parole sono per Alberto un brusio indistinto, intervallato da risate sincere, che lo infastidiscono. Incrocia lo suardo di una RAGAZZA (21, abitino). Le sorride e sbatte le ciglia con aria d'invito. Lei risponde con una faccetta canzonatoria, interrogativa. Nasconde la bocca, un piccolo colpo di tosse. Abbassa veloce gli occhi e riprende a parlare fitto con il FIDANZATO (26, atletico, in jeans). Alberto posa lo sguardo su due spagnoli, JUAN ANTONIO e FELIPE (21 e 27). Azzarda una battuta.
ALBERTO (CONT'D)
Caballeros! In Spagna vi fanno tante seghe così per darvi la bebida?
JUAN ANTONIO
¿Qué ha dicho este payaso? ¿De qué está ablando?
FELIPE
Vale, sì, sì. ¡Es tarde!
Alberto fa il gesto di mandarli a quel paese. Voltatosi, si sporge sul bancone, prende una bottiglia di whisky e si versa da bere. Scolato il primo bicchiere, se ne versa un secondo.
ALBERTO
(intanto, tra sé) Lunga è la notte, la notte senza...
La porta del locale si apre con un tintinnare di campanelli. Entrano, sottobraccio, MORGAN (29, viso angelico, baffi) e ADELE (26, bruna, occhi verdi, bomber azzurro). Cozzina si affaccia dallo stanzino con una scopa in mano.
COZZINA
Ragazzi scusate ma stiamo chiudendo. Vi posso dare giusto una cosa al volo,
che vi andava, una birra? (ad Alberto, sottovoce)
E te che fai? Posala. Vieni qui!
ALBERTO
(si illumina) Morgan! Vada lì chi c'è! Morgan! Me lo
fai un pompino? Ti do un trentino.
Morgan lo fissa senza scomporsi. Adele freme, nervosa. Alberto, euforico, si alza dallo sgabello e gli va incontro con la bottiglia in mano.
ALBERTO (CONT'D)
Che c'è? Ne vuoi cinquanta? Vuoi cinquanta pompini?
(ride compiaciuto e alza la voce) Cozzina hai visto che bell'affare si
tromba l'Adela? Brava! (a Morgan)
Vada lì baffino che c'hai, sembri
Banderas sembri, bello!
Alberto lo bacia sulle labbra. L'altro lo respinge di scatto.
MORGAN
Stai nel tuo, Albertino.
ALBERTO
Che? Non siamo più amici ora?
Adele prende dalle mani di Alberto la bottiglia e la allunga a Cozzina, che la chiude nel vano frigo sotto al bancone. Lei lo ringrazia con un cenno del capo. Torna vicino a Morgan.
ADELE
(ad Alberto) Ma che hai stasera? Vai a casa.
Alberto la ignora e in un ultimo approccio passa un braccio intorno al collo di Morgan, che si divincola infastidito.
MORGAN
Il solito che ha sempre: il Piatti è un coglione, travestito da pagliaccio.
ALBERTO
Io? Io sono un pagliaccio? E te lo sai cosa sei? Te sei... Un trampoliere
sei! Ti pensi di essere... (ad Adele, spiritato)
Al di sopra di quell'altri, si pensa
di essere!
ADELE
(tirando per il braccio Morgan) Andiamo via, non gli devi dare corda.
ALBERTO
(alza la voce, paonazzo) Tutti fenomeni siete diventati! Bravi!
Sono contento che vi puzzano i soldi!
Molto! Eh ma quando non eravate
nessuno piangevate... Tutti e due! (ad Adele, imitandola)
Alberto mi faresti quello, Alberto mi
prenderesti quell'altro...
Alberto afferra il braccio di Adele e la strattona.
ALBERTO (CONT'D)
È vero o no? Che c'è? Ti fanno schifo?
ADELE
(fredda)
Lasciami.
MORGAN
(urlando) Basta!
Morgan lo spinge via. Alberto cade bocconi.
2 INT. - SOGNO - NOTTE
Alberto si ritrova in ginocchio, faccia a terra.
Alza la testa e apre gli occhi: è in un non-luogo, buio e spoglio. Un fascio di luce bianca illumina un CRISTO: ha le sembianze e i baffetti di Morgan. Il sangue luccica sulle sue ferite. Ha la fronte sgombra sotto alla corona di spine, lo sguardo lontano. Alberto, con la bocca impastata, piange come piange un uomo nel momento più buio della sua vita.
ALBERTO
Io lo so, io lo so che te c'eri. Che non mi avevi abbandonato. Io non ho
mai fatto male a niente, a nessuno! E
allora perché sono solo? Perché,
perché non mi vuole bene nessuno?
Cristo posa su di lui uno sguardo severo.
ALBERTO (CONT'D)
Ti prego, ti prego, dimmi cosa devo fare! Io sono migliore di così, io
posso essere migliore di così! Te lo
giuro! Te lo giuro!
Alberto, a mani giunte, gattona disperato. Si accosta ai piedi dell'apparizione e scivola a terra tra i singhiozzi.
La mano di una MADONNA, dalla veste azzurra come il bomber di Adele, gli sfiora la spalla. Alberto apre gli occhi: una luce intensa lo abbaglia.
3 EST. - PARCHEGGIO, BAR REWINE - NOTTE
Cozzina sorride chino su di lui. Alle sue spalle un lampione.
COZZINA
Vieni, ti porto a casa.
L'amico lo sostiene. Alberto si alza a fatica. Trascinando i piedi, fa con il braccio un gesto ampio e rabbioso, come a scacciare qualcosa.
ALBERTO
(mormorando tra sé) Bevo solo cedrata. Da domani bevo solo
cedrata.